Other Translations: Deutsch , English , ру́сский язы́к
From:
Saṁyutta Nikāya 2.25 Discorsi connessi 2.25
3. Nānātitthiyavagga 3. Il capitolo sui vari religiosi
Jantusutta Il discorso con Jantu
Evaṁ me sutaṁ—Così ho sentito.
ekaṁ samayaṁ sambahulā bhikkhū, kosalesu viharanti himavantapasse araññakuṭikāya uddhatā unnaḷā capalā mukharā vikiṇṇavācā muṭṭhassatino asampajānā asamāhitā vibbhantacittā pākatindriyā. Una volta vari monaci dimoravano nelle terre dei Kosala, in una capanna sui pendii dell’Himalaya. Erano irrequieti, insolenti, volubili, scurrili, dalla lingua sciolta, inconsapevoli, senza presenza mentale e concentrazione, con menti distratte e facoltà indisciplinate.
Atha kho jantu devaputto tadahuposathe pannarase yena te bhikkhū tenupasaṅkami; upasaṅkamitvā te bhikkhū gāthāhi ajjhabhāsi: Allora durante il quindicesimo giorno di festa l’angioletto Jantu andò da quei monaci e si rivolse a loro in poesia:
“Sukhajīvino pure āsuṁ, “I monaci una volta vivevano felici,
bhikkhū gotamasāvakā; da discepoli di Gotama.
Anicchā piṇḍamesanā, Cercavano elemosina senza desideri;
anicchā sayanāsanaṁ; Utilizzavano i propri ripari senza desideri.
Loke aniccataṁ ñatvā, Sapendo che il mondo era impermanente
dukkhassantaṁ akaṁsu te. posero fine alla sofferenza.
Dupposaṁ katvā attānaṁ, Ma ora si sono resi difficili da accudire,
gāme gāmaṇikā viya; come dei capi villaggio.
Bhutvā bhutvā nipajjanti, Mangiano e mangiano, e poi si sdraiano,
parāgāresu mucchitā. svenuti, nelle case altrui.
Saṅghassa añjaliṁ katvā, Avendo alzato le mani giunte verso la comunità,
idhekacce vadāmahaṁ; sto parlando solo di certe persone.
Apaviddhā anāthā te, Sono rifiuti, senza protettore,
yathā petā tatheva te. proprio come chi se ne è andato.
Ye kho pamattā viharanti, Sto parlando di
te me sandhāya bhāsitaṁ; coloro che vivono con negligenza.
Ye appamattā viharanti, A coloro che vivono con diligenza
namo tesaṁ karomahan”ti. rendo omaggio”.