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Saṁyutta Nikāya 2.15 Discorsi connessi 2.15

2. Anāthapiṇḍikavagga 2. Il capitolo di Anāthapiṇḍika

Candanasutta Il discorso con Candana

Ekamantaṁ ṭhito kho candano devaputto bhagavantaṁ gāthāya ajjhabhāsi: Rimanendo in piedi a lato, l’angioletto Candana si rivolse al Buddha in poesia:

“Kathaṁsu tarati oghaṁ, “Chi qui attraversa il diiluvio,

rattindivamatandito; instancabile tutto il giorno e tutta la notte?

Appatiṭṭhe anālambe, Chi, non in piedi e senza supporti,

ko gambhīre na sīdatī”ti. non affonda in profondità?”

“Sabbadā sīlasampanno, “Chi è sempre dotato di etica,

Paññavā susamāhito; saggio e concentrato,

Āraddhavīriyo pahitatto, energico e risoluto,

Oghaṁ tarati duttaraṁ. attraversa il diluvio così difficile da attraversare.

Virato kāmasaññāya, Chi desiste dalla percezioni sensuali,

rūpasaṁyojanātigo; che ha superato la catena della materia,

Nandīrāgaparikkhīṇo, e ha messo fine a godimento e avidità

so gambhīre na sīdatī”ti. non affonda in profondità”.
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