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Saṁyutta Nikāya 2.11 Discorsi connessi 2.11
2. Anāthapiṇḍikavagga 2. Il capitolo di Anāthapiṇḍika
Candimasasutta Il discorso con Candimasa
Sāvatthinidānaṁ. A Sāvatthī.
Atha kho candimaso devaputto abhikkantāya rattiyā abhikkantavaṇṇo kevalakappaṁ jetavanaṁ obhāsetvā yena bhagavā tenupasaṅkami; upasaṅkamitvā bhagavantaṁ abhivādetvā ekamantaṁ aṭṭhāsi. Poi, a notte fonda, l’angioletto glorioso Candimasa, illuminando tutto il Bosco di Jeta, andò dal Buddha, si inchinò, rimase a lato,
Ekamantaṁ ṭhito kho candimaso devaputto bhagavato santike imaṁ gāthaṁ abhāsi: e recitò questo versetto in presenza del Buddha:
“Te hi sotthiṁ gamissanti, “Come un cerbiatto in una palude senza zanzare,
kacchevāmakase magā; giungeranno in un luogo sicuro
Jhānāni upasampajja, avendo raggiunto le estasi,
ekodi nipakā satā”ti. raccolti, vigili, e consapevoli”
“Te hi pāraṁ gamissanti, “Come pesci quando la rete viene tagliata,
chetvā jālaṁva ambujo; giungeranno sulla sponda lontana
Jhānāni upasampajja, avendo raggiunto le estasi,
appamattā raṇañjahā”ti. diligenti, svendo scartato il conflitto”.