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Saṁyutta Nikāya 1.81 Discorsi connessi 1.81
8. Chetvāvagga 8. Il capitolo sull’ammazzare
Araṇasutta Il discorso sul non-conflitto
“Kesūdha araṇā loke, “Chi nel mondo è senza conflitti?
kesaṁ vusitaṁ na nassati; La vita di chi non è sprecata?
Kedha icchaṁ parijānanti, Chi qui comprende completamente il desiderio?
kesaṁ bhojissiyaṁ sadā. Chi vive sempre come il padrone di se stesso?
Kiṁsu mātā pitā bhātā, A chi madre, padre, e fratelli
vandanti naṁ patiṭṭhitaṁ; si inchinano una volta consolidati?
Kiṁsu idha jātihīnaṁ, A chi qui, sebbene nato umile,
abhivādenti khattiyā”ti. si inchinano persino gli aristocratici?”
“Samaṇīdha araṇā loke, “Gli asceti sono senza conflitti nel mondo.
Samaṇānaṁ vusitaṁ na nassati; La vita degli asceti non è sprecata.
Samaṇā icchaṁ parijānanti, Gli asceti comprendono completamente il desiderio.
Samaṇānaṁ bhojissiyaṁ sadā. Gli asceti vivono sempre come padroni di se stessi.
Samaṇaṁ mātā pitā bhātā, Madre, padre, e fratelli
vandanti naṁ patiṭṭhitaṁ; si inchinano agli asceti quando consolidati.
Samaṇīdha jātihīnaṁ, Sebbene un asceta sia nato umile,
abhivādenti khattiyā”ti. persino gli aristocratici si inchinano a lui”.
Chetvāvaggo aṭṭhamo.
Tassuddānaṁ
Chetvā rathañca cittañca,
vuṭṭhi bhītā najīrati;
Issaraṁ kāmaṁ pātheyyaṁ,
pajjoto araṇena cāti.
Devatāsaṁyuttaṁ samattaṁ.