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Saṁyutta Nikāya 1.36 Discorsi connessi 1.36

4. Satullapakāyikavagga 4. Il capitolo sulla Schiera dalle Cento Gioie

Saddhāsutta Il discorso sulla fede

Ekaṁ samayaṁ bhagavā sāvatthiyaṁ viharati jetavane anāthapiṇḍikassa ārāme. Una volta il Buddha dimorava vicino a Sāvatthī, nel bosco di Jeta, il monastero di Anāthapiṇḍika.

Atha kho sambahulā satullapakāyikā devatāyo abhikkantāya rattiyā abhikkantavaṇṇā kevalakappaṁ jetavanaṁ obhāsetvā yena bhagavā tenupasaṅkamiṁsu; upasaṅkamitvā bhagavantaṁ abhivādetvā ekamantaṁ aṭṭhaṁsu. Poi, a notte fonda, vari angeli gloriosi della Schiera dalle Cento Gioie, illuminando tutto il Bosco di Jeta, andarono dal Buddha, si inchinarono, e rimasero a lato.

Ekamantaṁ ṭhitā kho ekā devatā bhagavato santike imaṁ gāthaṁ abhāsi: Rimanendo in piedi a lato, un angelo recitò questo versetto in presenza del Buddha:

“Saddhā dutiyā purisassa hoti, “La fede è il coniuge di una persona.

No ce assaddhiyaṁ avatiṭṭhati; Se la mancanza di fede non permane,

Yaso ca kittī ca tatvassa hoti, fama e rinomanza sono sue,

Saggañca so gacchati sarīraṁ vihāyā”ti. e una volta scartato questo cadavere va in paradiso”.

Atha kho aparā devatā bhagavato santike imā gāthāyo abhāsi: Poi, un altro angelo recitò questo versetto in presenza del Buddha:

“Kodhaṁ jahe vippajaheyya mānaṁ, “Abbandona la rabbia, sbarazzati della presunzione,

Saṁyojanaṁ sabbamatikkameyya; e sfuggi ogni catena.

Taṁ nāmarūpasmimasajjamānaṁ, Le catene non tormentano chi non possiede nulla,

Akiñcanaṁ nānupatanti saṅgā”ti. che non si attacca a nome e forma”

“Pamādamanuyuñjanti, “Gli stolti e gli sprovveduti

bālā dummedhino janā; si dedicano alla negligenza.

Appamādañca medhāvī, Ma i saggi proteggono la diligenza

dhanaṁ seṭṭhaṁva rakkhati. come il proprio migliore tesoro.

Mā pamādamanuyuñjetha, Non dedicarti alla negligenza,

mā kāmarati santhavaṁ; o godere d’intimità sessuale.

Appamatto hi jhāyanto, Poiché se sarai diligente e praticherai l’estati,

pappoti paramaṁ sukhan”ti. otterrai felicità abbondante”.
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