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Majjhima Nikāya 96 Discorsi medi 96
Esukārīsutta Il discorso con Esukārī
Evaṁ me sutaṁ—Così ho sentito.
ekaṁ samayaṁ bhagavā sāvatthiyaṁ viharati jetavane anāthapiṇḍikassa ārāme. Una volta il Buddha dimorava vicino a Sāvatthī, nel bosco di Jeta, il monastero di Anāthapiṇḍika.
Atha kho esukārī brāhmaṇo yena bhagavā tenupasaṅkami; upasaṅkamitvā bhagavatā saddhiṁ sammodi. Esukārī il bramino andò dal Buddha, e ci scambiò saluti.
Sammodanīyaṁ kathaṁ sāraṇīyaṁ vītisāretvā ekamantaṁ nisīdi. Ekamantaṁ nisinno kho esukārī brāhmaṇo bhagavantaṁ etadavoca: Una volta che i saluti e le cordialità terminarono, si sedette a lato e disse al Buddha:
“brāhmaṇā, bho gotama, catasso pāricariyā paññapenti—“Signor Gotama, i bramini prescrivono quattro tipi di servizio:
brāhmaṇassa pāricariyaṁ paññapenti, khattiyassa pāricariyaṁ paññapenti, vessassa pāricariyaṁ paññapenti, suddassa pāricariyaṁ paññapenti. il servizio per un bramino, per un aristocratico, per un contadino, e per un servo.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā brāhmaṇassa pāricariyaṁ paññapenti: Questo è il servizio che prescrivono per un bramino:
‘brāhmaṇo vā brāhmaṇaṁ paricareyya, khattiyo vā brāhmaṇaṁ paricareyya, vesso vā brāhmaṇaṁ paricareyya, suddo vā brāhmaṇaṁ paricareyyā’ti. ‘Un bramino, un aristocratico, un contadino, e un servo possono tutti servire un bramino’.
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā brāhmaṇassa pāricariyaṁ paññapenti.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā khattiyassa pāricariyaṁ paññapenti: Questo è il servizio che prescrivono per un aristocratico:
‘khattiyo vā khattiyaṁ paricareyya, vesso vā khattiyaṁ paricareyya, suddo vā khattiyaṁ paricareyyā’ti. ‘Un aristocratico, un contadino, e un servo possono tutti servire un aristocratico’.
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā khattiyassa pāricariyaṁ paññapenti.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā vessassa pāricariyaṁ paññapenti: Questo è il servizio che prescrivono per un contadino:
‘vesso vā vessaṁ paricareyya, suddo vā vessaṁ paricareyyā’ti. ‘Un contadino, e un servo possono servire un contadino’.
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā vessassa pāricariyaṁ paññapenti.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā suddassa pāricariyaṁ paññapenti: Questo è il servizio che prescrivono per un servo:
‘suddova suddaṁ paricareyya. ‘Solo un servo può servire un servo.
Ko panañño suddaṁ paricarissatī’ti? Poiché chi altri servirebbe un servo?’
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā suddassa pāricariyaṁ paññapenti.
Brāhmaṇā, bho gotama, imā catasso pāricariyā paññapenti. Questi sono i quattro tipi di servizio che i bramini prescrivono.
Idha bhavaṁ gotamo kimāhā”ti? Cosa dice lei a riguardo?”
“Kiṁ pana, brāhmaṇa, sabbo loko brāhmaṇānaṁ etadabbhanujānāti: ‘imā catasso pāricariyā paññapentū’”ti? “Ma, bramino, il mondo intero ha autorizzato i bramini a prescrivere questi quattro tipi di servizio?”
“No hidaṁ, bho gotama”. “No, Signor Gotama”
“Seyyathāpi, brāhmaṇa, puriso daliddo assako anāḷhiyo. Tassa akāmassa bilaṁ olaggeyyuṁ: ‘idaṁ te, ambho purisa, maṁsaṁ khāditabbaṁ, mūlañca anuppadātabban’ti. “È come se forzassero un povero senza soldi a mangiare dicendogli: ‘Mangia questa carne e paga!’
Evameva kho, brāhmaṇa, brāhmaṇā appaṭiññāya tesaṁ samaṇabrāhmaṇānaṁ, atha ca panimā catasso pāricariyā paññapenti. Allo stesso modo, i bramini hanno prescritto questi quattro tipi di servizio senza il consenso di quegli asceti e bramini.
Nāhaṁ, brāhmaṇa, ‘sabbaṁ paricaritabban’ti vadāmi; nāhaṁ, brāhmaṇa, ‘sabbaṁ na paricaritabban’ti vadāmi. Bramino, io non dico che si deve servire tutti, né dico che non si deve servire nessuno.
Yaṁ hissa, brāhmaṇa, paricarato pāricariyāhetu pāpiyo assa na seyyo, nāhaṁ taṁ ‘paricaritabban’ti vadāmi; I dico che non si deve servire qualcuno se servirlo ti rende peggiore, non migliore.
yañca khvāssa, brāhmaṇa, paricarato pāricariyāhetu seyyo assa na pāpiyo tamahaṁ ‘paricaritabban’ti vadāmi. E dico che si deve servire qualcuno se servirlo ti rende migliore, non peggiore.
Khattiyañcepi, brāhmaṇa, evaṁ puccheyyuṁ: Se chiedessero questo a un aristocratico:
‘yaṁ vā te paricarato pāricariyāhetu pāpiyo assa na seyyo, yaṁ vā te paricarato pāricariyāhetu seyyo assa na pāpiyo; ‘Chi devi servire? Qualcuno che servendolo ti renderebbe peggiore, o qualcuno che servendolo ti renderebbe migliore?’
kamettha paricareyyāsī’ti, khattiyopi hi, brāhmaṇa, sammā byākaramāno evaṁ byākareyya: Rispondendo correttamente, l’aristocratico direbbe:
‘yañhi me paricarato pāricariyāhetu pāpiyo assa na seyyo, nāhaṁ taṁ paricareyyaṁ; yañca kho me paricarato pāricariyāhetu seyyo assa na pāpiyo tamahaṁ paricareyyan’ti. ‘Qualcuno che servendolo mi renderebbe migliore’.
Brāhmaṇañcepi, brāhmaṇa …pe… Se chiedessero a un bramino …
vessañcepi, brāhmaṇa …pe… a un contadino …
suddañcepi, brāhmaṇa, evaṁ puccheyyuṁ: o a un servo questo:
‘yaṁ vā te paricarato pāricariyāhetu pāpiyo assa na seyyo, yaṁ vā te paricarato pāricariyāhetu seyyo assa na pāpiyo; ‘Chi devi servire? Qualcuno che servendolo ti renderebbe peggiore, o qualcuno che servendolo ti renderebbe migliore?’
kamettha paricareyyāsī’ti, suddopi hi, brāhmaṇa, sammā byākaramāno evaṁ byākareyya: Rispondendo correttamente, il servo direbbe:
‘yañhi me paricarato pāricariyāhetu pāpiyo assa na seyyo, nāhaṁ taṁ paricareyyaṁ; yañca kho me paricarato pāricariyāhetu seyyo assa na pāpiyo tamahaṁ paricareyyan’ti. ‘Qualcuno che servendolo mi renderebbe migliore’.
Nāhaṁ, brāhmaṇa, ‘uccākulīnatā seyyaṁso’ti vadāmi, na panāhaṁ, brāhmaṇa, ‘uccākulīnatā pāpiyaṁso’ti vadāmi; Bramino, io non dico che venire da una famiglia eminente o no faccia di te una persona migliore o peggiore.
nāhaṁ, brāhmaṇa, ‘uḷāravaṇṇatā seyyaṁso’ti vadāmi, na panāhaṁ, brāhmaṇa, ‘uḷāravaṇṇatā pāpiyaṁso’ti vadāmi; Io non dico che essere bello o no faccia di te una persona migliore o peggiore.
nāhaṁ, brāhmaṇa, ‘uḷārabhogatā seyyaṁso’ti vadāmi, na panāhaṁ, brāhmaṇa, ‘uḷārabhogatā pāpiyaṁso’ti vadāmi. Io non dico che essere molto ricco o no faccia di te una persona migliore o peggiore.
Uccākulīnopi hi, brāhmaṇa, idhekacco pāṇātipātī hoti, adinnādāyī hoti, kāmesumicchācārī hoti, musāvādī hoti, pisuṇāvāco hoti, pharusāvāco hoti, samphappalāpī hoti, abhijjhālu hoti, byāpannacitto hoti, micchādiṭṭhi hoti. Poiché alcuni che vengono da famiglie eminenti uccidono, rubano, e hanno condotta sessuale sbagliata. Usano linguaggio falso, divisivo, aspro, o senza motivo. E sono desiderosi, malevoli, e hanno opinione sbagliata.
Tasmā ‘na uccākulīnatā seyyaṁso’ti vadāmi. È per questo che non dico che venire da una famiglia eminente fa di te una persona retta.
Uccākulīnopi hi, brāhmaṇa, idhekacco pāṇātipātā paṭivirato hoti, adinnādānā paṭivirato hoti, kāmesumicchācārā paṭivirato hoti, musāvādā paṭivirato hoti, pisuṇāya vācāya paṭivirato hoti, pharusāya vācāya paṭivirato hoti, samphappalāpā paṭivirato hoti, anabhijjhālu hoti, abyāpannacitto hoti, sammādiṭṭhi hoti. Ma alcuni che vengono da famiglie eminenti non uccidono gli esseri viventi, non rubano, e non hanno condotta sessuale sbagliata. Non usano linguaggio falso, divisivo, aspro, o senza motivo. E non sono desiderosi o malevoli, e hanno opinione corretta.
Tasmā ‘na uccākulīnatā pāpiyaṁso’ti vadāmi. È per questo che non dico che venire da una famiglia eminente faccia di te una persona peggiore.
Uḷāravaṇṇopi hi, brāhmaṇa … Chi è molto bello,
pe… o brutto,
uḷārabhogopi hi, brāhmaṇa, idhekacco pāṇātipātī hoti … o molto ricco,
pe… o povero,
micchādiṭṭhi hoti. può comportarsi in questi modi.
Tasmā ‘na uḷārabhogatā seyyaṁso’ti vadāmi. È per questo che non dico che alcuna di queste cose faccia di te una persona migliore o peggiore.
Uḷārabhogopi hi, brāhmaṇa, idhekacco pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti.
Tasmā ‘na uḷārabhogatā pāpiyaṁso’ti vadāmi.
Nāhaṁ, brāhmaṇa, ‘sabbaṁ paricaritabban’ti vadāmi, na panāhaṁ, brāhmaṇa, ‘sabbaṁ na paricaritabban’ti vadāmi. Bramino, io non dico che si deve servire tutti, né dico che non si deve servire nessuno.
Yaṁ hissa, brāhmaṇa, paricarato pāricariyāhetu saddhā vaḍḍhati, sīlaṁ vaḍḍhati, sutaṁ vaḍḍhati, cāgo vaḍḍhati, paññā vaḍḍhati, tamahaṁ ‘paricaritabban’ti vadāmi. E dico che si deve servire qualcuno se servirlo ti fa crescere in fede, etica, educazione, generosità, e saggezza.
Yaṁ hissa, brāhmaṇa, paricarato pāricariyāhetu na saddhā vaḍḍhati, na sīlaṁ vaḍḍhati, na sutaṁ vaḍḍhati, na cāgo vaḍḍhati, na paññā vaḍḍhati, nāhaṁ taṁ ‘paricaritabban’ti vadāmī”ti. I dico che non si deve servire qualcuno se servirlo non ti fa crescere in fede, etica, educazione, generosità, e saggezza”.
Evaṁ vutte, esukārī brāhmaṇo bhagavantaṁ etadavoca: Detto ciò, Esukārī disse al Buddha:
“brāhmaṇā, bho gotama, cattāri dhanāni paññapenti—“Signor Gotama, i bramini prescrivono quattro tipi di ricchezza:
brāhmaṇassa sandhanaṁ paññapenti, khattiyassa sandhanaṁ paññapenti, vessassa sandhanaṁ paññapenti, suddassa sandhanaṁ paññapenti. la ricchezza di un bramino, di un aristocratico, di un contadino, e di un servo.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā brāhmaṇassa sandhanaṁ paññapenti bhikkhācariyaṁ; La ricchezza che prescrivono per un bramino è vivere di elemosina.
bhikkhācariyañca pana brāhmaṇo sandhanaṁ atimaññamāno akiccakārī hoti gopova adinnaṁ ādiyamānoti. Un bramino che disdegna la propria ricchezza, l’elemosina, fallisce il proprio compito come una guardia che ruba.
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā brāhmaṇassa sandhanaṁ paññapenti.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā khattiyassa sandhanaṁ paññapenti dhanukalāpaṁ; La ricchezza che prescrivono per un aristocratico sono arco e frecce.
dhanukalāpañca pana khattiyo sandhanaṁ atimaññamāno akiccakārī hoti gopova adinnaṁ ādiyamānoti. Un aristocratico che disdegna la propria ricchezza, arco e frecce, fallisce il proprio compito come una guardia che ruba.
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā khattiyassa sandhanaṁ paññapenti.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā vessassa sandhanaṁ paññapenti kasigorakkhaṁ; La ricchezza che prescrivono per un contadino è l’agricoltura e l’allevamento.
kasigorakkhañca pana vesso sandhanaṁ atimaññamāno akiccakārī hoti gopova adinnaṁ ādiyamānoti. Un contadino che disdegna la propria ricchezza, l’agricoltura e l’allevamento, fallisce il proprio compito come una guardia che ruba.
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā vessassa sandhanaṁ paññapenti.
Tatridaṁ, bho gotama, brāhmaṇā suddassa sandhanaṁ paññapenti asitabyābhaṅgiṁ; La ricchezza che prescrivono per un servo è la falce e il flagello.
asitabyābhaṅgiñca pana suddo sandhanaṁ atimaññamāno akiccakārī hoti gopova adinnaṁ ādiyamānoti. Un servo che disdegna la propria ricchezza, la falce e il flagello, fallisce il proprio compito come una guardia che ruba.
Idaṁ kho, bho gotama, brāhmaṇā suddassa sandhanaṁ paññapenti.
Brāhmaṇā, bho gotama, imāni cattāri dhanāni paññapenti. Questi sono i quattro tipi di ricchezza che i bramini prescrivono.
Idha bhavaṁ gotamo kimāhā”ti? Cosa dice lei a riguardo?”
“Kiṁ pana, brāhmaṇa, sabbo loko brāhmaṇānaṁ etadabbhanujānāti: ‘imāni cattāri dhanāni paññapentū’”ti? “Ma, bramino, il mondo intero ha autorizzato i bramini a prescrivere questi quattro tipi di ricchezza?”
“No hidaṁ, bho gotama”. “No, Signor Gotama”
“Seyyathāpi, brāhmaṇa, puriso daliddo assako anāḷhiyo. Tassa akāmassa bilaṁ olaggeyyuṁ: ‘idaṁ te, ambho purisa, maṁsaṁ khāditabbaṁ, mūlañca anuppadātabban’ti. “È come se forzassero un povero senza soldi a mangiare dicendogli: ‘Mangia questa carne e paga!’
Evameva kho, brāhmaṇa, brāhmaṇā appaṭiññāya tesaṁ samaṇabrāhmaṇānaṁ, atha ca panimāni cattāri dhanāni paññapenti. Allo stesso modo, i bramini hanno prescritto questi quattro tipi di ricchezza senza il consenso di quegli asceti e bramini.
Ariyaṁ kho ahaṁ, brāhmaṇa, lokuttaraṁ dhammaṁ purisassa sandhanaṁ paññapemi. Io dico che la ricchezza di una persona sia l’insegnamento nobile e trascendente.
Porāṇaṁ kho panassa mātāpettikaṁ kulavaṁsaṁ anussarato yattha yattheva attabhāvassa abhinibbatti hoti tena teneva saṅkhyaṁ gacchati. Ma le persone vengono definite secondo il lignaggio tradizionale di famiglia da parte di madre e padre ovunque si incarnino.
Khattiyakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘khattiyo’tveva saṅkhyaṁ gacchati; Se si incarnano in una famiglia di aristocratici vengono definiti aristocratici.
brāhmaṇakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘brāhmaṇo’tveva saṅkhyaṁ gacchati; Se si incarnano in una famiglia di bramini vengono definiti bramini.
vessakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘vesso’tveva saṅkhyaṁ gacchati; Se si incarnano in una famiglia di contadini vengono definiti contadini.
suddakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘suddo’tveva saṅkhyaṁ gacchati. Se si incarnano in una famiglia di servi vengono definiti servi.
Seyyathāpi, brāhmaṇa, yaṁyadeva paccayaṁ paṭicca aggi jalati tena teneva saṅkhyaṁ gacchati. È come il fuoco, che viene definito in base alle stesse condizioni in dipendenza da cui brucia.
Kaṭṭhañce paṭicca aggi jalati ‘kaṭṭhaggi’tveva saṅkhyaṁ gacchati; Un fuoco che brucia in dipendenza di tronchi viene definito fuoco da tronco.
sakalikañce paṭicca aggi jalati ‘sakalikaggi’tveva saṅkhyaṁ gacchati; Un fuoco che brucia in dipendenza di rametti viene definito fuoco da rametti.
tiṇañce paṭicca aggi jalati ‘tiṇaggi’tveva saṅkhyaṁ gacchati; Un fuoco che brucia in dipendenza di erba viene definito fuoco da erba.
gomayañce paṭicca aggi jalati ‘gomayaggi’tveva saṅkhyaṁ gacchati. Un fuoco che brucia in dipendenza di sterco di mucca viene definito fuoco da sterco di mucca.
Evameva kho ahaṁ, brāhmaṇa, ariyaṁ lokuttaraṁ dhammaṁ purisassa sandhanaṁ paññapemi. Allo stesso modo, io dico che la ricchezza di una persona sia l’insegnamento nobile e trascendente.
Porāṇaṁ kho panassa mātāpettikaṁ kulavaṁsaṁ anussarato yattha yattheva attabhāvassa abhinibbatti hoti tena teneva saṅkhyaṁ gacchati. Ma le persone vengono definite secondo il lignaggio tradizionale di famiglia da parte di madre e padre ovunque si incarnino.
Khattiyakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘khattiyo’tveva saṅkhyaṁ gacchati;
brāhmaṇakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘brāhmaṇo’tveva saṅkhyaṁ gacchati;
vessakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘vesso’tveva saṅkhyaṁ gacchati;
suddakule ce attabhāvassa abhinibbatti hoti ‘suddo’tveva saṅkhyaṁ gacchati.
Khattiyakulā cepi, brāhmaṇa, agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti, adinnādānā paṭivirato hoti, abrahmacariyā paṭivirato hoti, musāvādā paṭivirato hoti, pisuṇāya vācāya paṭivirato hoti, pharusāya vācāya paṭivirato hoti, samphappalāpā paṭivirato hoti, anabhijjhālu hoti, abyāpannacitto hoti, sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. Immagina qualcuno che lascia la vita di casa per quella mendicante da una famiglia di aristocratici. Affidandosi all’insegnamento e all’addestramento predicati dal Realizzato evita di uccidere, di rubare, e di fare sesso. Evita di usare linguaggio falso, divisivo, aspro, o senza motivo. E non è desideroso o malevolo, e ha opinione corretta. Riesce nel sistema dell’insegnamento buono.
Brāhmaṇakulā cepi, brāhmaṇa, agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. Immagina qualcuno che lascia la vita di casa per quella mendicante da una famiglia di bramini …
Vessakulā cepi, brāhmaṇa, agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. di contadini …
Suddakulā cepi, brāhmaṇa, agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. o di servi. Affidandosi all’insegnamento e all’addestramento predicati dal Realizzato … riesce nel sistema dell’insegnamento buono.
Taṁ kiṁ maññasi, brāhmaṇa, Cosa ne pensi, bramino?
brāhmaṇova nu kho pahoti asmiṁ padese averaṁ abyābajjhaṁ mettacittaṁ bhāvetuṁ, no khattiyo no vesso no suddo”ti? Solo un bramino è in grado di sviluppare una mente di amichevolezza, libera da inimicizia e malevolenza verso questa regione, e non un aristocratico, un contadino, o un servo?”
“No hidaṁ, bho gotama. “No, Signor Gotama.
Khattiyopi hi, bho gotama, pahoti asmiṁ padese averaṁ abyābajjhaṁ mettacittaṁ bhāvetuṁ; Possono farlo aristocratici, bramini, contadini, e servi.
brāhmaṇopi hi, bho gotama …
vessopi hi, bho gotama …
suddopi hi, bho gotama …
sabbepi hi, bho gotama, cattāro vaṇṇā pahonti asmiṁ padese averaṁ abyābajjhaṁ mettacittaṁ bhāvetun”ti. Ognuna delle quattro caste è in grado di sviluppare una mente di amichevolezza, libera da inimicizia e malevolenza verso questa regione”
“Evameva kho, brāhmaṇa, khattiyakulā cepi agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. “Allo stesso modo, immagina qualcuno che lascia la vita di casa per quella mendicante da una famiglia di aristocratici …
Brāhmaṇakulā cepi, brāhmaṇa … di bramini …
vessakulā cepi, brāhmaṇa … di contadini …
suddakulā cepi, brāhmaṇa, agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. o di servi. Affidandosi all’insegnamento e all’addestramento predicati dal Realizzato … riesce nel sistema dell’insegnamento buono.
Taṁ kiṁ maññasi, brāhmaṇa, Cosa ne pensi, bramino?
brāhmaṇova nu kho pahoti sottisināniṁ ādāya nadiṁ gantvā rajojallaṁ pavāhetuṁ, no khattiyo no vesso no suddo”ti? Solo un bramino è in grado di prendere del sapone, andare al fiume, lavare via polvere e sporco, e non un aristocratico, un contadino, o un servo?”
“No hidaṁ, bho gotama. “No, Signor Gotama.
Khattiyopi hi, bho gotama, pahoti sottisināniṁ ādāya nadiṁ gantvā rajojallaṁ pavāhetuṁ;
brāhmaṇopi hi, bho gotama …
vessopi hi, bho gotama …
suddopi hi, bho gotama …
sabbepi hi, bho gotama, cattāro vaṇṇā pahonti sottisināniṁ ādāya nadiṁ gantvā rajojallaṁ pavāhetun”ti. Possono farlo aristocratici, bramini, contadini, e servi”
“Evameva kho, brāhmaṇa, khattiyakulā cepi agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. “Allo stesso modo, immagina qualcuno che lascia la vita di casa per quella mendicante da una famiglia di aristocratici …
Brāhmaṇakulā cepi, brāhmaṇa … di bramini …
vessakulā cepi, brāhmaṇa … di contadini …
suddakulā cepi, brāhmaṇa, agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. o di servi. Affidandosi all’insegnamento e all’addestramento predicati dal Realizzato … riesce nel sistema dell’insegnamento buono.
Taṁ kiṁ maññasi, brāhmaṇa, Cosa ne pensi, bramino?
idha rājā khattiyo muddhāvasitto nānājaccānaṁ purisānaṁ purisasataṁ sannipāteyya: Immagina un re aristocratico consacrato che raduna cento persone di varie caste e dice:
‘āyantu bhonto ye tattha khattiyakulā brāhmaṇakulā rājaññakulā uppannā sākassa vā sālassa vā salaḷassa vā candanassa vā padumakassa vā uttarāraṇiṁ ādāya aggiṁ abhinibbattentu, tejo pātukarontu; ‘Per favore, signori, che chiunque qui sia nato in una famiglia di aristocratici, bramini, o padroni prenda un bastoncino fatto di legno di teak, sal, franchincenso, sandalo, o ciliegio, e appicci un fuoco che faccia calore.
āyantu pana bhonto ye tattha caṇḍālakulā nesādakulā venakulā rathakārakulā pukkusakulā uppannā sāpānadoṇiyā vā sūkaradoṇiyā vā rajakadoṇiyā vā eraṇḍakaṭṭhassa vā uttarāraṇiṁ ādāya aggiṁ abhinibbattentu, tejo pātukarontū’”ti? E che chiunque qui sia nato in una famiglia di becchini, cacciatori, coltivatori, carrai, o spazzini prenda un bastoncino fatto dalla mangiatoia di un cane, di un maiale, o da un cestino per l’immondizia, o di legno di ricino, e appicci un fuoco che faccia calore.
“Taṁ kiṁ maññasi, brāhmaṇa, Cosa ne pensi, bramino?
yo evaṁ nu kho so khattiyakulā brāhmaṇakulā rājaññakulā uppannehi sākassa vā sālassa vā salaḷassa vā candanassa vā padumakassa vā uttarāraṇiṁ ādāya aggi abhinibbatto tejo pātukato so eva nu khvāssa aggi accimā ceva vaṇṇavā ca pabhassaro ca tena ca sakkā agginā aggikaraṇīyaṁ kātuṁ; Solo il fuoco appicciato dalla gente di casta alta con legno di alta qualità avrebbe fiamme, colore, luce, e sarebbe utilizzabile come fuoco,
yo pana so caṇḍālakulā nesādakulā venakulā rathakārakulā pukkusakulā uppannehi sāpānadoṇiyā vā sūkaradoṇiyā vā rajakadoṇiyā vā eraṇḍakaṭṭhassa vā uttarāraṇiṁ ādāya aggi abhinibbatto tejo pātukato svāssa aggi na ceva accimā na ca vaṇṇavā na ca pabhassaro na ca tena sakkā agginā aggikaraṇīyaṁ kātun”ti? e non il fuoco appicciato dalla gente di casta bassa con legno di bassa qualità?”
“No hidaṁ, bho gotama. “No, Signor Gotama.
Yopi hi so, bho gotama, khattiyakulā brāhmaṇakulā rājaññakulā uppannehi sākassa vā sālassa vā salaḷassa vā candanassa vā padumakassa vā uttarāraṇiṁ ādāya aggi abhinibbatto tejo pātukato svāssa aggi accimā ceva vaṇṇavā ca pabhassaro ca tena ca sakkā agginā aggikaraṇīyaṁ kātuṁ; Il fuoco appicciato dalla gente di casta alta con legno di alta qualità avrebbe fiamme, colore, luce, e sarebbe utilizzabile come fuoco,
yopi so caṇḍālakulā nesādakulā venakulā rathakārakulā pukkusakulā uppannehi sāpānadoṇiyā vā sūkaradoṇiyā vā rajakadoṇiyā vā eraṇḍakaṭṭhassa vā uttarāraṇiṁ ādāya aggi abhinibbatto tejo pātukato svāssa aggi accimā ceva vaṇṇavā ca pabhassaro ca tena ca sakkā agginā aggikaraṇīyaṁ kātuṁ. e lo stesso sarebbe per il fuoco appicciato dalla gente di casta bassa con legno di bassa qualità.
Sabbopi hi, bho gotama, aggi accimā ceva vaṇṇavā ca pabhassaro ca sabbenapi sakkā agginā aggikaraṇīyaṁ kātun”ti. Poiché ogni tipo di fuoco ha fiamme, colore, e luce, ed è utilizzabile come fuoco”
“Evameva kho, brāhmaṇa, khattiyakulā cepi agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti …pe… sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalaṁ. “Allo stesso modo, immagina qualcuno che lascia la vita di casa per quella mendicante da una famiglia di aristocratici …
Brāhmaṇakulā cepi, brāhmaṇa … di bramini …
vessakulā cepi, brāhmaṇa … di contadini …
suddakulā cepi, brāhmaṇa, agārasmā anagāriyaṁ pabbajito hoti, so ca tathāgatappaveditaṁ dhammavinayaṁ āgamma pāṇātipātā paṭivirato hoti, adinnādānā paṭivirato hoti, abrahmacariyā paṭivirato hoti, musāvādā paṭivirato hoti, pisuṇāya vācāya paṭivirato hoti, pharusāya vācāya paṭivirato hoti, samphappalāpā paṭivirato hoti, anabhijjhālu hoti, abyāpannacitto hoti, sammādiṭṭhi hoti, ārādhako hoti ñāyaṁ dhammaṁ kusalan”ti. o di servi. Affidandosi all’insegnamento e all’addestramento predicati dal Realizzato evita di uccidere, di rubare, e di fare sesso. Evita di usare linguaggio falso, divisivo, aspro, o senza motivo. E non è desideroso o malevolo, e ha opinione corretta. Riesce nel sistema dell’insegnamento buono”.
Evaṁ vutte, esukārī brāhmaṇo bhagavantaṁ etadavoca: Detto ciò, Esukārī disse al Buddha:
“abhikkantaṁ, bho gotama, abhikkantaṁ, bho gotama …pe… “Eccellente, Signor Gotama! Eccellente! …
upāsakaṁ maṁ bhavaṁ gotamo dhāretu ajjatagge pāṇupetaṁ saraṇaṁ gatan”ti. Da oggi in poi, che il Signor Gotama si ricordi di me come un discepolo laico che ha preso rifugio a vita”.
Esukārīsuttaṁ niṭṭhitaṁ chaṭṭhaṁ.