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Majjhima Nikāya 64 Discorsi medi 64

Mahāmālukyasutta Il discorso più lungo con Māluṅkya

Evaṁ me sutaṁ—Così ho sentito.

ekaṁ samayaṁ bhagavā sāvatthiyaṁ viharati jetavane anāthapiṇḍikassa ārāme. Una volta il Buddha dimorava vicino a Sāvatthī, nel bosco di Jeta, il monastero di Anāthapiṇḍika.

Tatra kho bhagavā bhikkhū āmantesi: Lì il Buddha si rivolse ai monaci:

“bhikkhavo”ti. “Monaci!”

“Bhadante”ti te bhikkhū bhagavato paccassosuṁ. “Venerabile Signore,” risposero i monaci.

Bhagavā etadavoca: Il Buddha disse:

“dhāretha no tumhe, bhikkhave, mayā desitāni pañcorambhāgiyāni saṁyojanānī”ti? “Monaci, vi ricordare le cinque catene inferiori che ho insegnato?”

Evaṁ vutte, āyasmā mālukyaputto bhagavantaṁ etadavoca: Detto ciò, il Venerabile Māluṅkyaputta disse al Buddha:

“ahaṁ kho, bhante, dhāremi bhagavatā desitāni pañcorambhāgiyāni saṁyojanānī”ti. “Signore, io le ricordo”

“Yathā kathaṁ pana tvaṁ, mālukyaputta, dhāresi mayā desitāni pañcorambhāgiyāni saṁyojanānī”ti? “Ma come le ricordi, Māluṅkyaputta?”

“Sakkāyadiṭṭhiṁ kho ahaṁ, bhante, bhagavatā orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ desitaṁ dhāremi; “Ricordo le cinque catene inferiori insegnate dal Buddha così: sostanzialismo,

vicikicchaṁ kho ahaṁ, bhante, bhagavatā orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ desitaṁ dhāremi; dubbio,

sīlabbataparāmāsaṁ kho ahaṁ, bhante, bhagavatā orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ desitaṁ dhāremi; aderenza cieca a precetti e osservanze,

kāmacchandaṁ kho ahaṁ, bhante, bhagavatā orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ desitaṁ dhāremi; desiderio per i piaceri dei sensi,

byāpādaṁ kho ahaṁ, bhante, bhagavatā orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ desitaṁ dhāremi. e malevolenza.

Evaṁ kho ahaṁ, bhante, dhāremi bhagavatā desitāni pañcorambhāgiyāni saṁyojanānī”ti. Così è come ricordo le cinque catene inferiori insegnate dal Buddha”

“Kassa kho nāma tvaṁ, mālukyaputta, imāni evaṁ pañcorambhāgiyāni saṁyojanāni desitāni dhāresi? “Māluṅkyaputta, chi mai ti ricordi ti abbia insegnato le cinque catene inferiori in quel modo?

Nanu, mālukyaputta, aññatitthiyā paribbājakā iminā taruṇūpamena upārambhena upārambhissanti? Gli erranti di altre religioni non ti smentirebbero con la similitudine del neonato?

Daharassa hi, mālukyaputta, kumārassa mandassa uttānaseyyakassa sakkāyotipi na hoti, kuto panassa uppajjissati sakkāyadiṭṭhi? Poiché un bambino piccolo non ha nemmeno il concetto di ‘sostanza’, quindi come potrebbe il sostanzialismo manifestarsi in lui?

Anusetvevassa sakkāyadiṭṭhānusayo. Eppure la tendenza latente al sostanzialismo giace in lui.

Daharassa hi, mālukyaputta, kumārassa mandassa uttānaseyyakassa dhammātipi na hoti, kuto panassa uppajjissati dhammesu vicikicchā? Un bambino piccolo non ha nemmeno il concetto di ‘insegnamenti’, quindi come potrebbe il dubbio riguardo agli insegnamenti manifestarsi in lui?

Anusetvevassa vicikicchānusayo. Eppure la tendenza latente al dubbio giace in lui.

Daharassa hi, mālukyaputta, kumārassa mandassa uttānaseyyakassa sīlātipi na hoti, kuto panassa uppajjissati sīlesu sīlabbataparāmāso? Un bambino piccolo non ha nemmeno il concetto di ‘precetti’, quindi come potrebbe il fraintendimento di precetti e osservanze manifestarsi in lui?

Anusetvevassa sīlabbataparāmāsānusayo. Eppure la tendenza latente al fraintendimento di precetti e osservanze giace in lui.

Daharassa hi, mālukyaputta, kumārassa mandassa uttānaseyyakassa kāmātipi na hoti, kuto panassa uppajjissati kāmesu kāmacchando? Un bambino piccolo non ha nemmeno il concetto di ‘sensi’, quindi come potrebbe il desiderio per i piaceri dei sensi manifestarsi in lui?

Anusetvevassa kāmarāgānusayo. Eppure la tendenza latente al desiderio per i sensi giace in lui.

Daharassa hi, mālukyaputta, kumārassa mandassa uttānaseyyakassa sattātipi na hoti, kuto panassa uppajjissati sattesu byāpādo? Un bambino piccolo non ha nemmeno il concetto di ‘esseri viventi’, quindi come potrebbe la malevolenza verso gli esseri viventi manifestarsi in lui?

Anusetvevassa byāpādānusayo. Eppure la tendenza latente alla malevolenza giace in lui.

Nanu, mālukyaputta, aññatitthiyā paribbājakā iminā taruṇūpamena upārambhena upārambhissantī”ti? Gli erranti di altre religioni non ti smentirebbero con la similitudine del neonato?”

Evaṁ vutte, āyasmā ānando bhagavantaṁ etadavoca: Detto ciò, il Venerabile Ānanda disse al Buddha:

“etassa, bhagavā, kālo, etassa, sugata, kālo “Ora è il momento, Beato! Ora è il momento, Santo!

yaṁ bhagavā pañcorambhāgiyāni saṁyojanāni deseyya. Bhagavato sutvā bhikkhū dhāressantī”ti. Che il Buddha insegni le cinque catene inferiori. I monaci ascolteranno e lo ricorderanno”

“Tena hānanda, suṇāhi, sādhukaṁ manasi karohi; bhāsissāmī”ti. “Bene allora, Ānanda, ascolta e presta la giusta attenzione, ora parlo”

“Evaṁ, bhante”ti kho āyasmā ānando bhagavato paccassosi. “Sì, Signore,” rispose il Venerabile Ānanda.

Bhagavā etadavoca: Il Buddha disse:

“Idhānanda, assutavā puthujjano ariyānaṁ adassāvī ariyadhammassa akovido ariyadhamme avinīto, sappurisānaṁ adassāvī sappurisadhammassa akovido sappurisadhamme avinīto “Ānanda, prendi una persona ordinaria non istruita che non ha visto i nobili, e non è né abile né addestrata all’insegnamento nobile. Non ha visto persone rette, e non è né abile né addestrata all’insegnamento delle persone rette.

sakkāyadiṭṭhipariyuṭṭhitena cetasā viharati sakkāyadiṭṭhiparetena; La sua mente è sopraffatta e incastrata nel sostanzialismo

uppannāya ca sakkāyadiṭṭhiyā nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ nappajānāti. e non comprende secondo realtà quale sia la fuga dal sostanzialismo che si è manifestato in lui.

Tassa sā sakkāyadiṭṭhi thāmagatā appaṭivinītā orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ. Quel sostanzialismo è consolidato in lui, non è eliminato: è una catena inferiore.

Vicikicchāpariyuṭṭhitena cetasā viharati vicikicchāparetena; La sua mente è sopraffatta e incastrata nel dubbio,

uppannāya ca vicikicchāya nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ nappajānāti. e non comprende secondo realtà quale sia la fuga dal dubbio che si è manifestato in lui.

Tassa sā vicikicchā thāmagatā appaṭivinītā orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ. Quel dubbio è consolidato in lui, non è eliminato: è una catena inferiore.

Sīlabbataparāmāsapariyuṭṭhitena cetasā viharati sīlabbataparāmāsaparetena; La sua mente è sopraffatta e incastrata nel fraintendimento di precetti e osservanze,

uppannassa ca sīlabbataparāmāsassa nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ nappajānāti. e non comprende secondo realtà quale sia la fuga dal fraintendimento di precetti e osservanze sorta in lui.

Tassa so sīlabbataparāmāso thāmagato appaṭivinīto orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ. Quel fraintendimento di precetti e osservanze è consolidato in lui, non è eliminato: è una catena inferiore.

Kāmarāgapariyuṭṭhitena cetasā viharati kāmarāgaparetena; La sua mente è sopraffatta e incastrata nel desiderio per i sensi,

uppannassa ca kāmarāgassa nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ nappajānāti. e non comprende secondo realtà quale sia la fuga dal desiderio per i sensi che si è manifestato in lui.

Tassa so kāmarāgo thāmagato appaṭivinīto orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ. Quel desiderio per i sensi è consolidato in lui, non è eliminato: è una catena inferiore.

Byāpādapariyuṭṭhitena cetasā viharati byāpādaparetena; La sua mente è sopraffatta e incastrata nella malevolenza,

uppannassa ca byāpādassa nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ nappajānāti. e non comprende secondo realtà quale sia la fuga dalla malevolenza sorta in lui.

Tassa so byāpādo thāmagato appaṭivinīto orambhāgiyaṁ saṁyojanaṁ. Quella malevolenza viene rinforzata in lui, non eliminata: è una catena inferiore.

Sutavā ca kho, ānanda, ariyasāvako ariyānaṁ dassāvī ariyadhammassa kovido ariyadhamme suvinīto, sappurisānaṁ dassāvī sappurisadhammassa kovido sappurisadhamme suvinīto na sakkāyadiṭṭhipariyuṭṭhitena cetasā viharati na sakkāyadiṭṭhiparetena; Ma un discepolo nobile colto ha visto i nobili, ed è abile e addestrato all’insegnamento nobile. Ha visto persone rette, ed è abile e addestrato all’insegnamento delle persone rette. La sua mente non è sopraffatta e incastrata nel sostanzialismo

uppannāya ca sakkāyadiṭṭhiyā nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ pajānāti. e comprende secondo realtà quale sia la fuga dal sostanzialismo che si è manifestato.

Tassa sā sakkāyadiṭṭhi sānusayā pahīyati. Quel sostanzialismo, insieme a qualsiasi tendenza latente a esso, sono eliminati in lui.

Na vicikicchāpariyuṭṭhitena cetasā viharati na vicikicchāparetena; La sua mente non è sopraffatta e incastrata nel dubbio,

uppannāya ca vicikicchāya nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ pajānāti. e comprende secondo realtà quale sia la fuga dal dubbio che si è manifestato.

Tassa sā vicikicchā sānusayā pahīyati. Quel dubbio, insieme a qualsiasi tendenza latente a esso, sono eliminati in lui.

Na sīlabbataparāmāsapariyuṭṭhitena cetasā viharati na sīlabbataparāmāsaparetena; La sua mente non è sopraffatta e incastrata nel fraintendimento di precetti e osservanze,

uppannassa ca sīlabbataparāmāsassa nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ pajānāti. e comprende secondo realtà quale sia la fuga dal fraintendimento di precetti e osservanze sorto in lui.

Tassa so sīlabbataparāmāso sānusayo pahīyati. Quel fraintendimento di precetti ed osservanze, insieme a qualsiasi tendenza latente a esso, vengono abbandonati in lui.

Na kāmarāgapariyuṭṭhitena cetasā viharati na kāmarāgaparetena; La sua mente non è sopraffatta e incastrata nel desiderio per i sensi,

uppannassa ca kāmarāgassa nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ pajānāti. e comprende secondo realtà quale sia la fuga dal desiderio per i sensi che si è manifestato in lui.

Tassa so kāmarāgo sānusayo pahīyati. Quel desiderio per i sensi, insieme a qualsiasi tendenza latente a esso, sono eliminati in lui.

Na byāpādapariyuṭṭhitena cetasā viharati na byāpādaparetena; La sua mente non è sopraffatta e incastrata nella malevolenza,

uppannassa ca byāpādassa nissaraṇaṁ yathābhūtaṁ pajānāti. e comprende secondo realtà quale sia la fuga dalla malevolenza sorta in lui.

Tassa so byāpādo sānusayo pahīyati. Quella malevolenza, insieme a qualsiasi tendenza latente a essa, sono eliminate in lui.

Yo, ānanda, maggo yā paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya taṁ maggaṁ taṁ paṭipadaṁ anāgamma pañcorambhāgiyāni saṁyojanāni ñassati vā dakkhati vā pajahissati vāti—netaṁ ṭhānaṁ vijjati. Esiste un percorso e una pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori. Non è possibile conoscere e vedere, o abbandonare le cinque catene inferiori senza fare affidamento su quel percorso e su quella pratica.

Seyyathāpi, ānanda, mahato rukkhassa tiṭṭhato sāravato tacaṁ acchetvā phegguṁ acchetvā sāracchedo bhavissatīti—Immagina ci sia un grande albero pieno di durame. Non sarebbe possibile intagliare il durame senza passare attraverso la corteccia e l’alburno.

netaṁ ṭhānaṁ vijjati;

evameva kho, ānanda, yo maggo yā paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya taṁ maggaṁ taṁ paṭipadaṁ anāgamma pañcorambhāgiyāni saṁyojanāni ñassati vā dakkhati vā pajahissati vāti—netaṁ ṭhānaṁ vijjati. Allo stesso modo, esiste un percorso e una pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori. Non è possibile conoscere e vedere, o abbandonare le cinque catene inferiori senza fare affidamento su quel percorso e su quella pratica.

Yo ca kho, ānanda, maggo yā paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya taṁ maggaṁ taṁ paṭipadaṁ āgamma pañcorambhāgiyāni saṁyojanāni ñassati vā dakkhati vā pajahissati vāti—ṭhānametaṁ vijjati. Ma è possibile conoscere e vedere, e abbandonare le cinque catene inferiori facendo affidamento su quel percorso e su quella pratica.

Seyyathāpi, ānanda, mahato rukkhassa tiṭṭhato sāravato tacaṁ chetvā phegguṁ chetvā sāracchedo bhavissatīti—ṭhānametaṁ vijjati. Supponi ci sia un grande albero pieno di durame. Sarebbe possibile intagliare il durame dopo essere passati attraverso la corteccia e l’alburno.

evameva kho, ānanda, yo maggo yā paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya taṁ maggaṁ taṁ paṭipadaṁ āgamma pañcorambhāgiyāni saṁyojanāni ñassati vā dakkhati vā pajahissati vāti—ṭhānametaṁ vijjati. Allo stesso modo, esiste un percorso e una pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori. È possibile conoscere e vedere, e abbandonare le cinque catene inferiori facendo affidamento su quel percorso e su quella pratica.

Seyyathāpi, ānanda, gaṅgā nadī pūrā udakassa samatittikā kākapeyyā. Supponi che il fiume Gange sia pieno fino all’orlo tanto che un corvo possa berci.

Atha dubbalako puriso āgaccheyya: Poi arriva una persona debole, che pensa:

‘ahaṁ imissā gaṅgāya nadiyā tiriyaṁ bāhāya sotaṁ chetvā sotthinā pāraṁ gacchissāmī’ti; ‘Nuotando con le braccia arriverò in sicurezza sulla sponda lontana del Gange’.

so na sakkuṇeyya gaṅgāya nadiyā tiriyaṁ bāhāya sotaṁ chetvā sotthinā pāraṁ gantuṁ. Ma non è in grado di farlo.

Evameva kho, ānanda, yesaṁ kesañci sakkāyanirodhāya dhamme desiyamāne cittaṁ na pakkhandati nappasīdati na santiṭṭhati na vimuccati; Allo stesso modo, quando viene spiegato l’insegnamento per la cessazione del sostanzialismo, qualcuno la cui mente non è determinata, fiduciosa, stabile, e decisa

seyyathāpi so dubbalako puriso evamete daṭṭhabbā. deve essere considerata come quella persona debole.

Seyyathāpi, ānanda, gaṅgā nadī pūrā udakassa samatittikā kākapeyyā. Supponi che il fiume Gange sia pieno fino all’orlo tanto che un corvo possa berci.

Atha balavā puriso āgaccheyya: Poi arriva una persona forte, che pensa:

‘ahaṁ imissā gaṅgāya nadiyā tiriyaṁ bāhāya sotaṁ chetvā sotthinā pāraṁ gacchissāmī’ti; ‘Nuotando con le braccia arriverò in sicurezza sulla sponda lontana del Gange’.

so sakkuṇeyya gaṅgāya nadiyā tiriyaṁ bāhāya sotaṁ chetvā sotthinā pāraṁ gantuṁ. Ed è in grado di farlo.

Evameva kho, ānanda, yesaṁ kesañci sakkāyanirodhāya dhamme desiyamāne cittaṁ pakkhandati pasīdati santiṭṭhati vimuccati; Allo stesso modo, quando viene spiegato l’insegnamento per la cessazione del sostanzialismo, qualcuno la cui mente è determinata, fiduciosa, stabile, e decisa

seyyathāpi so balavā puriso evamete daṭṭhabbā. deve essere considerata come quella persona forte.

Katamo cānanda, maggo, katamā paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya? E qual è, Ānanda il percorso e la pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori?

Idhānanda, bhikkhu upadhivivekā akusalānaṁ dhammānaṁ pahānā sabbaso kāyaduṭṭhullānaṁ paṭippassaddhiyā vivicceva kāmehi vivicca akusalehi dhammehi savitakkaṁ savicāraṁ vivekajaṁ pītisukhaṁ paṭhamaṁ jhānaṁ upasampajja viharati. È quando un monaco, grazie all’isolamento dagli attaccamenti, all’abbandono delle cattive qualità, e al completo assestamento del disagio fisico, sufficientemente isolato dai piaceri dei sensi, isolato da cattive qualità, con pensiero e valutazione, ed euforia e felicità nate dall’isolamento, raggiunge e dimora nella prima estasi.

So yadeva tattha hoti rūpagataṁ vedanāgataṁ saññāgataṁ saṅkhāragataṁ viññāṇagataṁ te dhamme aniccato dukkhato rogato gaṇḍato sallato aghato ābādhato parato palokato suññato anattato samanupassati. Contempla i fenomeni lì presenti inclusi nella forma, nella sensazione, nella percezione, nelle attività, e nella coscienza come impermanenti, come sofferenza, come malati, come un ascesso, come un dardo, come miseria, come un’afflizione, come alieni, come decadenti, come vuoti, come privi di un Sé.

So tehi dhammehi cittaṁ paṭivāpeti. Allontana la mente da quelle cose,

So tehi dhammehi cittaṁ paṭivāpetvā amatāya dhātuyā cittaṁ upasaṁharati: e la rivolge verso l’elemento della libertà dalla morte:

‘etaṁ santaṁ etaṁ paṇītaṁ yadidaṁ sabbasaṅkhārasamatho sabbūpadhipaṭinissaggo taṇhākkhayo virāgo nirodho nibbānan’ti. ‘Questo è pace; questo è sublime, vale a dire, il placarsi di ogni attività, il lasciar andare ogni attaccamento, l’eliminazione della brama, lo svanire dell’avidità, la cessazione, l’estinzione’.

So tattha ṭhito āsavānaṁ khayaṁ pāpuṇāti; Interiorizzando ciò raggiunge l’eliminazione dei contaminanti.

no ce āsavānaṁ khayaṁ pāpuṇāti teneva dhammarāgena tāya dhammanandiyā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ parikkhayā opapātiko hoti, tattha parinibbāyī, anāvattidhammo tasmā lokā. Se non ottiene l’eliminazione dei contaminanti, con l’eliminazione delle cinque catene inferiori rinasce spontaneamente, a causa della propria avidità e godimento per quel fenomeno. Si estingue lì, senza tornare da quel mondo.

Ayampi kho, ānanda, maggo ayaṁ paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya. Questo è il percorso e la pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori.

Puna caparaṁ, ānanda, bhikkhu vitakkavicārānaṁ vūpasamā …pe… dutiyaṁ jhānaṁ upasampajja viharati …pe… Inoltre, con il placarsi di pensiero e valutazione, … raggiunge e dimora nella seconda estasi.

tatiyaṁ jhānaṁ …pe… nella terza estasi …

catutthaṁ jhānaṁ upasampajja viharati. nella quarta estasi.

So yadeva tattha hoti rūpagataṁ vedanāgataṁ saññāgataṁ saṅkhāragataṁ viññāṇagataṁ … Contempla i fenomeni lì presenti come impermanenti …

pe… Allontana la mente da quelle cose …

anāvattidhammo tasmā lokā. Se non ottiene l’eliminazione dei contaminanti, rinasce spontaneamente … senza tornare da quel mondo.

Ayampi kho, ānanda, maggo ayaṁ paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya. Anche questo è il percorso e la pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori.

Puna caparaṁ, ānanda, bhikkhu sabbaso rūpasaññānaṁ samatikkamā paṭighasaññānaṁ atthaṅgamā nānattasaññānaṁ amanasikārā ‘ananto ākāso’ti ākāsānañcāyatanaṁ upasampajja viharati. Inoltre, un monaco, andando totalmente oltre percezioni della materia, mettendo fine alle percezioni di impatto sensoriale, non concentrandosi su percezioni di diversità, percependo che ‘lo spazio è infinito’, raggiunge e dimora nella dimensione dello spazio infinito.

So yadeva tattha hoti vedanāgataṁ saññāgataṁ saṅkhāragataṁ viññāṇagataṁ … Contempla i fenomeni lì presenti come impermanenti …

pe… Allontana la mente da quelle cose …

anāvattidhammo tasmā lokā. Se non ottiene l’eliminazione dei contaminanti, rinasce spontaneamente … senza tornare da quel mondo.

Ayampi kho, ānanda, maggo ayaṁ paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya. Anche questo è il percorso e la pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori.

Puna caparaṁ, ānanda, bhikkhu sabbaso ākāsānañcāyatanaṁ samatikkamma ‘anantaṁ viññāṇan’ti viññāṇañcāyatanaṁ upasampajja viharati. Inoltre, un monaco, andando totalmente oltre la dimensione dello spazio infinito, percependo che ‘la coscienza è infinita’, raggiunge e dimora nella dimensione della coscienza infinita.

So yadeva tattha hoti vedanāgataṁ saññāgataṁ saṅkhāragataṁ viññāṇagataṁ … Contempla i fenomeni lì presenti come impermanenti …

pe… Allontana la mente da quelle cose …

anāvattidhammo tasmā lokā. Se non ottiene l’eliminazione dei contaminanti, rinasce spontaneamente … senza tornare da quel mondo.

Ayampi kho, ānanda, maggo ayaṁ paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya. Anche questo è il percorso e la pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori.

Puna caparaṁ, ānanda, bhikkhu sabbaso viññāṇañcāyatanaṁ samatikkamma ‘natthi kiñcī’ti ākiñcaññāyatanaṁ upasampajja viharati. Inoltre, un monaco, andando totalmente oltre la dimensione della coscienza infinita, percependo che ‘non c’è nulla in assoluto’, raggiunge e dimora nella dimensione del nulla.

So yadeva tattha hoti vedanāgataṁ saññāgataṁ saṅkhāragataṁ viññāṇagataṁ … Contempla i fenomeni lì presenti come impermanenti …

pe… Allontana la mente da quelle cose …

anāvattidhammo tasmā lokā. Se non ottiene l’eliminazione dei contaminanti, rinasce spontaneamente … senza tornare da quel mondo.

Ayampi kho, ānanda, maggo ayaṁ paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāyā”ti. Anche questo è il percorso e la pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori”

“Eso ce, bhante, maggo esā paṭipadā pañcannaṁ orambhāgiyānaṁ saṁyojanānaṁ pahānāya, atha kiñcarahi idhekacce bhikkhū cetovimuttino ekacce bhikkhū paññāvimuttino”ti? “Signore, se questo è il percorso e la pratica per l’abbandono delle cinque catene inferiori, allora come mai alcuni monaci qui sono liberi nella mente mentre altri sono liberi attraverso saggezza?”

“Ettha kho panesāhaṁ, ānanda, indriyavemattataṁ vadāmī”ti. “In quel caso, io dico che la causa sia la differenza nelle loro facoltà”.

Idamavoca bhagavā. Questo è ciò che il Buddha disse.

Attamano āyasmā ānando bhagavato bhāsitaṁ abhinandīti. Contento, il Venerabile Ānanda trasse piacere da ciò che il Buddha disse.

Mahāmālukyasuttaṁ niṭṭhitaṁ catutthaṁ.
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