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Majjhima Nikāya 7 Discorsi medi 7

Vatthasutta Il discorso sulla similitudine del panno

Evaṁ me sutaṁ—Così ho sentito.

ekaṁ samayaṁ bhagavā sāvatthiyaṁ viharati jetavane anāthapiṇḍikassa ārāme. Una volta il Buddha dimorava vicino a Sāvatthī, nel bosco di Jeta, il monastero di Anāthapiṇḍika.

Tatra kho bhagavā bhikkhū āmantesi: Lì il Buddha si rivolse ai monaci:

“bhikkhavo”ti. “Monaci!”

“Bhadante”ti te bhikkhū bhagavato paccassosuṁ. “Venerabile Signore”, risposero i monaci.

Bhagavā etadavoca: Il Buddha disse:

“Seyyathāpi, bhikkhave, vatthaṁ saṅkiliṭṭhaṁ malaggahitaṁ; “Immaginate, monaci, ci sia un panno sporco e macchiato.

tamenaṁ rajako yasmiṁ yasmiṁ raṅgajāte upasaṁhareyya—yadi nīlakāya yadi pītakāya yadi lohitakāya yadi mañjiṭṭhakāya durattavaṇṇamevassa aparisuddhavaṇṇamevassa. Non importa che tintura il tintore applichi, che sia blu, gialla, rossa, o magenta, il panno apparirebbe tinto male e impuro nel colore.

Taṁ kissa hetu? Perché questo?

Aparisuddhattā, bhikkhave, vatthassa. A causa delle impurità del panno.

Evameva kho, bhikkhave, citte saṅkiliṭṭhe, duggati pāṭikaṅkhā. Allo stesso modo, quando la mente è corrotta, ci si può aspettare un brutto destino.

Seyyathāpi, bhikkhave, vatthaṁ parisuddhaṁ pariyodātaṁ; Supponete ci sia un panno puro e pulito.

tamenaṁ rajako yasmiṁ yasmiṁ raṅgajāte upasaṁhareyya—yadi nīlakāya yadi pītakāya yadi lohitakāya yadi mañjiṭṭhakāya—surattavaṇṇamevassa parisuddhavaṇṇamevassa. Non importa che tintura il tintore applichi, che sia blu, gialla, rossa, o magenta, il panno apparirebbe tinto bene e puro nel colore.

Taṁ kissa hetu? Perché questo?

Parisuddhattā, bhikkhave, vatthassa. Grazie alla purezza del panno.

Evameva kho, bhikkhave, citte asaṅkiliṭṭhe, sugati pāṭikaṅkhā. Allo stesso modo, quando la mente non è corrotta, ci si può aspettare un buon destino.

Katame ca, bhikkhave, cittassa upakkilesā? E quali sono le corruzioni della mente?

Abhijjhāvisamalobho cittassa upakkileso, byāpādo cittassa upakkileso, kodho cittassa upakkileso, upanāho cittassa upakkileso, makkho cittassa upakkileso, paḷāso cittassa upakkileso, issā cittassa upakkileso, macchariyaṁ cittassa upakkileso, māyā cittassa upakkileso, sāṭheyyaṁ cittassa upakkileso, thambho cittassa upakkileso, sārambho cittassa upakkileso, māno cittassa upakkileso, atimāno cittassa upakkileso, mado cittassa upakkileso, pamādo cittassa upakkileso. Attrazione e cupidigia immorale sono corruzioni della mente, la malevolenza è una corruzione della mente, la rabbia è una corruzione della mente, l’ostilità è una corruzione della mente, il disprezzo è una corruzione della mente, il disdegno è una corruzione della mente, la gelosia è una corruzione della mente, l’avarizia è una corruzione della mente, l’inganno è una corruzione della mente, la disonestà è una corruzione della mente, l’ostinazione è una corruzione della mente, l’aggressività è una corruzione della mente, la presunzione è una corruzione della mente, l’arroganza è una corruzione della mente, la vanità è una corruzione della mente, la negligenza è una corruzione della mente

Sa kho so, bhikkhave, bhikkhu ‘abhijjhāvisamalobho cittassa upakkileso’ti—iti viditvā abhijjhāvisamalobhaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Un monaco comprende: ‘Attrazione e cupidigia immorale sono corruzioni della mente’. Avendo compreso questo, abbandona le corruzioni della mente di attrazione e cupidigia immorale.

‘byāpādo cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘La malevolenza è una corruzione della mente’.

iti viditvā byāpādaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente della malevolenza.

‘kodho cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘La rabbia è una corruzione della mente’.

iti viditvā kodhaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente della rabbia.

‘upanāho cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘L’ostilità è una corruzione della mente’.

iti viditvā upanāhaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente dell’ostilità.

‘makkho cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘Il disprezzo è una corruzione della mente’.

iti viditvā makkhaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente del disprezzo.

‘paḷāso cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘Il disdegno è una corruzione della mente’.

iti viditvā paḷāsaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente del disdegno.

‘issā cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘La gelosia è una corruzione della mente’.

iti viditvā issaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente della gelosia.

‘macchariyaṁ cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘L’avarizia è una corruzione della mente’.

iti viditvā macchariyaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente dell’avarizia.

‘māyā cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘L’inganno è una corruzione della mente’.

iti viditvā māyaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente dell’inganno.

‘sāṭheyyaṁ cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘La disonestà è una corruzione della mente’.

iti viditvā sāṭheyyaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente della disonestà.

‘thambho cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘L’ostinazione è una corruzione della mente’.

iti viditvā thambhaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente dell’ostinazione.

‘sārambho cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘L’aggressività è una corruzione della mente’.

iti viditvā sārambhaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente dell’aggressività.

‘māno cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘La presunzione è una corruzione della mente’.

iti viditvā mānaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente della presunzione.

‘atimāno cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘L’arroganza è una corruzione della mente’.

iti viditvā atimānaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente dell’arroganza.

‘mado cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘La vanità è una corruzione della mente’.

iti viditvā madaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati; Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente della vanità.

‘pamādo cittassa upakkileso’ti—Un monaco comprende: ‘La negligenza è una corruzione della mente’.

iti viditvā pamādaṁ cittassa upakkilesaṁ pajahati. Avendo compreso questo, abbandona la corruzione della mente della negligenza.

Yato kho, bhikkhave, bhikkhuno ‘abhijjhāvisamalobho cittassa upakkileso’ti—iti viditvā abhijjhāvisamalobho cittassa upakkileso pahīno hoti, Una volta che ha una monaco ha compreso: ‘Attrazione e cupidigia immorale sono corruzioni della mente’, e, avendo compreso questo, ha abbandonato le corruzioni della mente di attrazione e cupidigia immorale,

‘byāpādo cittassa upakkileso’ti—‘La malevolenza è una corruzione della mente’,

iti viditvā byāpādo cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente della malevolenza,

‘kodho cittassa upakkileso’ti—‘La rabbia è una corruzione della mente’,

iti viditvā kodho cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente della rabbia,

‘upanāho cittassa upakkileso’ti—‘L’ostilità è una corruzione della mente’,

iti viditvā upanāho cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente dell’ostilità,

‘makkho cittassa upakkileso’ti—‘Il disprezzo è una corruzione della mente’,

iti viditvā makkho cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente del disprezzo,

‘paḷāso cittassa upakkileso’ti—‘Il disdegno è una corruzione della mente’,

iti viditvā paḷāso cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente del disprezzo,

‘issā cittassa upakkileso’ti—‘La gelosia è una corruzione della mente’,

iti viditvā issā cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente della gelosia,

‘macchariyaṁ cittassa upakkileso’ti—‘L’avarizia è una corruzione della mente’,

iti viditvā macchariyaṁ cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente dell’avarizia,

‘māyā cittassa upakkileso’ti—‘L’inganno è una corruzione della mente’,

iti viditvā māyā cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente dell’inganno,

‘sāṭheyyaṁ cittassa upakkileso’ti—‘La disonestà è una corruzione della mente’,

iti viditvā sāṭheyyaṁ cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente della disonestà,

‘thambho cittassa upakkileso’ti—‘L’ostinazione è una corruzione della mente’,

iti viditvā thambho cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente dell’ostinazione,

‘sārambho cittassa upakkileso’ti—‘L’aggressività è una corruzione della mente’,

iti viditvā sārambho cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente dell’aggressività,

‘māno cittassa upakkileso’ti—‘La presunzione è una corruzione della mente’,

iti viditvā māno cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente della presunzione,

‘atimāno cittassa upakkileso’ti—‘L’arroganza è una corruzione della mente’,

iti viditvā atimāno cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente dell’arroganza,

‘mado cittassa upakkileso’ti—‘La vanità è una corruzione della mente’,

iti viditvā mado cittassa upakkileso pahīno hoti; e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente della vanità,

‘pamādo cittassa upakkileso’ti—‘La negligenza è una corruzione della mente’,

iti viditvā pamādo cittassa upakkileso pahīno hoti. e, avendo compreso questo, ha abbandonato la corruzione della mente della negligenza,

So buddhe aveccappasādena samannāgato hoti: ha fiducia esperienziale nel Buddha:

‘itipi so bhagavā arahaṁ sammāsambuddho vijjācaraṇasampanno sugato lokavidū anuttaro purisadammasārathi satthā devamanussānaṁ buddho bhagavā’ti; ‘Il Beato è perfetto, un Buddha completamente risvegliato, esperto di conoscenza e condotta, santo, conoscitore del mondo, guida suprema per coloro che desiderano addestrarsi, insegnante di esseri celesti e umani, risvegliato, beato’.

dhamme aveccappasādena samannāgato hoti: Ha fiducia esperienziale nell’insegnamento:

‘svākkhāto bhagavatā dhammo sandiṭṭhiko akāliko ehipassiko opaneyyiko paccattaṁ veditabbo viññūhī’ti; ‘L’insegnamento è spiegato bene dal Buddha, visibile in questa stessa vita, con efficacia immediata, che invita all’ispezione, adeguato, cosicché le persone giudiziose possano verificarlo personalmente’.

saṅghe aveccappasādena samannāgato hoti: Ha fiducia esperienziale nella comunità:

‘suppaṭipanno bhagavato sāvakasaṅgho, ujuppaṭipanno bhagavato sāvakasaṅgho, ñāyappaṭipanno bhagavato sāvakasaṅgho, sāmīcippaṭipanno bhagavato sāvakasaṅgho, yadidaṁ cattāri purisayugāni, aṭṭha purisapuggalā. Esa bhagavato sāvakasaṅgho āhuneyyo pāhuneyyo dakkhiṇeyyo añjalikaraṇīyo, anuttaraṁ puññakkhettaṁ lokassā’ti. ‘La comunità dei discepoli del Buddha sta praticando la via buona, diretta, metodica, e corretta. Consiste nelle quattro coppie, negli otto individui. Questa è la comunità dei discepoli del Buddha che è degna di offerte, degna di ospitalità, degna di donazioni, degna di essere salutata con mani giunte, ed è il supremo campo di merito per il mondo’.

Yathodhi kho panassa cattaṁ hoti vantaṁ muttaṁ pahīnaṁ paṭinissaṭṭhaṁ, so ‘buddhe aveccappasādena samannāgatomhī’ti labhati atthavedaṁ, labhati dhammavedaṁ, labhati dhammūpasaṁhitaṁ pāmojjaṁ. Quando un monaco ha scartato, eliminato, rilasciato, abbandonato, e rinunciato fino a questo punto, pensando: ‘Ho fiducia esperienziale nel Buddha’, trova ispirazione nel significato e nell’insegnamento, e trae gioia dall’insegnamento.

Pamuditassa pīti jāyati, pītimanassa kāyo passambhati, passaddhakāyo sukhaṁ vedeti, sukhino cittaṁ samādhiyati; Nel gioire, si manifesta euforia. Quando la mente è piena di euforia, il corpo si tranquillizza. Quando il corpo è tranquillo, prova felicità. E quando prova felicità, la mente si concentra.

‘dhamme …pe… Pensando: ‘Ho fiducia esperienziale nell’insegnamento …

saṅghe aveccappasādena samannāgatomhī’ti labhati atthavedaṁ, labhati dhammavedaṁ, labhati dhammūpasaṁhitaṁ pāmojjaṁ; e nella comunità’, trova ispirazione nel significato e nell’insegnamento, e trae gioia dall’insegnamento.

pamuditassa pīti jāyati, pītimanassa kāyo passambhati, passaddhakāyo sukhaṁ vedeti, sukhino cittaṁ samādhiyati. Nel gioire, sorge euforia. Quando la mente è piena di euforia, il corpo si tranquillizza. Quando il corpo è tranquillo, prova felicità. E quando prova felicità, la mente si concentra.

‘Yathodhi kho pana me cattaṁ vantaṁ muttaṁ pahīnaṁ paṭinissaṭṭhan’ti labhati atthavedaṁ, labhati dhammavedaṁ, labhati dhammūpasaṁhitaṁ pāmojjaṁ; Pensando: ‘Ho scartato, eliminato, rilasciato, e rinunciato fino a questo punto’, trova ispirazione nel significato e nell’insegnamento, e trae gioia dall’insegnamento.

pamuditassa pīti jāyati, pītimanassa kāyo passambhati, passaddhakāyo sukhaṁ vedeti, sukhino cittaṁ samādhiyati. Nel gioire, si manifesta euforia. Quando la mente è piena di euforia, il corpo si tranquillizza. Quando il corpo è tranquillo, prova felicità. E quando prova felicità, la mente si concentra.

Sa kho so, bhikkhave, bhikkhu evaṁsīlo evaṁdhammo evaṁpañño sālīnañcepi piṇḍapātaṁ bhuñjati vicitakāḷakaṁ anekasūpaṁ anekabyañjanaṁ, nevassa taṁ hoti antarāyāya. Quando un monaco di tale etica, tali qualità, e tale saggezza mangia riso bollito raffinato con i grani scuri scartati e servito con varie zuppe e salse, ciò non è un ostacolo.

Seyyathāpi, bhikkhave, vatthaṁ saṅkiliṭṭhaṁ malaggahitaṁ acchodakaṁ āgamma parisuddhaṁ hoti pariyodātaṁ, ukkāmukhaṁ vā panāgamma jātarūpaṁ parisuddhaṁ hoti pariyodātaṁ; Confrontatelo a un tessuto sporco e macchiato; può essere reso puro e pulito con acqua pura. O all’oro grezzo, che può essere reso puro e luminoso con una fucina.

evameva kho, bhikkhave, bhikkhu evaṁsīlo evaṁdhammo evaṁpañño sālīnañcepi piṇḍapātaṁ bhuñjati vicitakāḷakaṁ anekasūpaṁ anekabyañjanaṁ, nevassa taṁ hoti antarāyāya. Allo stesso modo, quando un monaco di tale etica, tali qualità, e tale saggezza mangia riso bollito raffinato con i grani scuri scartati e servito con varie zuppe e salse, ciò non è un ostacolo.

So mettāsahagatena cetasā ekaṁ disaṁ pharitvā viharati, tathā dutiyaṁ, tathā tatiyaṁ, tathā catutthaṁ. Iti uddhamadho tiriyaṁ sabbadhi sabbattatāya sabbāvantaṁ lokaṁ mettāsahagatena cetasā vipulena mahaggatena appamāṇena averena abyāpajjena pharitvā viharati; Dimora diffondendo una mente piena di amichevolezza verso una direzione, verso la seconda, verso la terza, e verso la quarta. Allo stesso modo, sopra, sotto, attraverso, dappertutto, tutt’intorno, diffonde una mente piena di amichevolezza verso il mondo intero, abbondante, espansiva, immensurabile, libera da inimicizia e malevolenza.

karuṇāsahagatena cetasā …pe… Dimora diffondendo una mente piena di compassione …

muditāsahagatena cetasā …pe… di esultanza …

upekkhāsahagatena cetasā ekaṁ disaṁ pharitvā viharati, tathā dutiyaṁ, tathā tatiyaṁ, tathā catutthaṁ. Iti uddhamadho tiriyaṁ sabbadhi sabbattatāya sabbāvantaṁ lokaṁ upekkhāsahagatena cetasā vipulena mahaggatena appamāṇena averena abyāpajjena pharitvā viharati. e di equanimità verso una direzione, verso la seconda, verso la terza, e verso la quarta. Allo stesso modo, sopra, sotto, attraverso, dappertutto, tutt’intorno, diffonde una mente piena di equanimità verso il mondo intero, abbondante, espansiva, immensurabile, libera da inimicizia e malevolenza.

So ‘atthi idaṁ, atthi hīnaṁ, atthi paṇītaṁ, atthi imassa saññāgatassa uttari nissaraṇan’ti pajānāti. Comprende: ‘C’è questo, c’è peggio di questo, c’è meglio di questo, e c’è una fuga oltre la portata della percezione’.

Tassa evaṁ jānato evaṁ passato kāmāsavāpi cittaṁ vimuccati, bhavāsavāpi cittaṁ vimuccati, avijjāsavāpi cittaṁ vimuccati. Conoscendo così e vedendo così, la sua mente viene liberata dal contaminante dei piaceri dei sensi, la sua mente viene liberata dal contaminante dell’esistenza, e la sua mente viene liberata dal contaminante dell’ignoranza.

Vimuttasmiṁ vimuttamiti ñāṇaṁ hoti. Una volta libero, capisce di essere libero.

‘Khīṇā jāti, vusitaṁ brahmacariyaṁ, kataṁ karaṇīyaṁ, nāparaṁ itthattāyā’ti pajānāti. Comprende: ‘La nascita è terminata, il percorso spirituale è stato completato, ciò che c’era da fare è stato fatto, non ci sarà più nulla di questo’.

Ayaṁ vuccati, bhikkhave: Questo si chiama

‘bhikkhu sināto antarena sinānenā’”ti. un monaco che si è lavato attraverso il battesimo interiore”.

Tena kho pana samayena sundarikabhāradvājo brāhmaṇo bhagavato avidūre nisinno hoti. In quell’occasione il bramino Sundarika Bhāradvāja era seduto non distante dal Buddha.

Atha kho sundarikabhāradvājo brāhmaṇo bhagavantaṁ etadavoca: Disse al Buddha:

“gacchati pana bhavaṁ gotamo bāhukaṁ nadiṁ sināyitun”ti? “Ma il Signor Gotama va al fiume Bāhuka a lavarsi?”

“Kiṁ, brāhmaṇa, bāhukāya nadiyā? “Bramino, perché andare al fiume Bāhuka?

Kiṁ bāhukā nadī karissatī”ti? Cosa può fare il fiume Bāhuka?”

“Lokkhasammatā hi, bho gotama, bāhukā nadī bahujanassa, puññasammatā hi, bho gotama, bāhukā nadī bahujanassa, bāhukāya pana nadiyā bahujano pāpakammaṁ kataṁ pavāhetī”ti. “Molti concordano che il fiume Bāhuka conferisce purezza e merito. E molti lavano via le proprie azioni malvagie nel fiume Bāhuka”.

Atha kho bhagavā sundarikabhāradvājaṁ brāhmaṇaṁ gāthāhi ajjhabhāsi: Allora il Buddha si rivolse a Sundarika in poesia:

“Bāhukaṁ adhikakkañca, “Il Bāhuka e l’Adhikakka,

gayaṁ sundarikaṁ mapi; Gayā e il Sundarika,

Sarassatiṁ payāgañca, Sarasvatī e Payāga,

atho bāhumatiṁ nadiṁ; e il fiume Bāhumati:

Niccampi bālo pakkhando, uno stolto può tuffarsi costantemente in essi

kaṇhakammo na sujjhati. ma ciò non purificherà i suoi atti oscuri.

Kiṁ sundarikā karissati, Cosa può fare il Sundarika?

Kiṁ payāgā kiṁ bāhukā nadī; Cosa possono il Payagā o il Bāhuka?

Veriṁ katakibbisaṁ naraṁ, Non possono lavare da una persona crudele e criminale

Na hi naṁ sodhaye pāpakamminaṁ. le sue azioni malvagie.

Suddhassa ve sadā phaggu, Per il puro di cuore è sempre

Suddhassuposatho sadā; il festival di primavera, o il giorno di festa.

Suddhassa sucikammassa, Per il puro di cuore e pulito in azione,

Sadā sampajjate vataṁ; i propri voti saranno sempre adempiti.

Idheva sināhi brāhmaṇa, È solo qui che dovresti lavarti, bramino,

Sabbabhūtesu karohi khemataṁ. rendendo te stesso un santuario per ogni creatura.

Sace musā na bhaṇasi, E se non dici bugie,

sace pāṇaṁ na hiṁsasi; né danneggi creatura vivente alcuna,

Sace adinnaṁ nādiyasi, né rubi nulla che non venga dato,

saddahāno amaccharī; se hai fede e non sei avaro:

Kiṁ kāhasi gayaṁ gantvā, qual è il senso di andare a Gayā?

udapānopi te gayā”ti. Poiché ogni pozzo potrà essere il tuo Gayā!”

Evaṁ vutte, sundarikabhāradvājo brāhmaṇo bhagavantaṁ etadavoca: Detto ciò, il bramino Sundarika Bhāradvāja disse al Buddha:

“abhikkantaṁ, bho gotama, abhikkantaṁ, bho gotama. “Eccellente, Signor Gotama! Eccellente!

Seyyathāpi, bho gotama, nikkujjitaṁ vā ukkujjeyya, paṭicchannaṁ vā vivareyya, mūḷhassa vā maggaṁ ācikkheyya, andhakāre vā telapajjotaṁ dhāreyya—cakkhumanto rūpāni dakkhantīti; evamevaṁ bhotā gotamena anekapariyāyena dhammo pakāsito. Immagini che qualcuno raddrizzi ciò che è capovolto, o riveli ciò che è nascosto, o indichi il cammino a chi si è perso, o regga una lampada al buio pensando: ‘Che chi ha occhi buoni possa vedere forme’. Allo stesso modo il Signor Gotama ha reso l’insegnamento chiaro in vari modi.

Esāhaṁ bhavantaṁ gotamaṁ saraṇaṁ gacchāmi dhammañca bhikkhusaṅghañca. Prendo rifugio nel Signor Gotama, nell’insegnamento, e nella comunità monastica.

Labheyyāhaṁ bhoto gotamassa santike pabbajjaṁ, labheyyaṁ upasampadan”ti. Signore, potrei lasciare casa, e ricevere l’ordinazione in presenza del Buddha?”

Alattha kho sundarikabhāradvājo brāhmaṇo bhagavato santike pabbajjaṁ, alattha upasampadaṁ. E il bramino Sundarika Bhāradvāja lasciò casa, e ricevette l’ordinazione in presenza del Buddha.

Acirūpasampanno kho panāyasmā bhāradvājo eko vūpakaṭṭho appamatto ātāpī pahitatto viharanto nacirasseva—yassatthāya kulaputtā sammadeva agārasmā anagāriyaṁ pabbajanti, tadanuttaraṁ—brahmacariyapariyosānaṁ diṭṭheva dhamme sayaṁ abhiññā sacchikatvā upasampajja vihāsi. Non molto dopo la propria ordinazione, il Venerabile Bhāradvāja, dimorando solo, ritirato, diligente, fervido, e risoluto, presto realizzò la suprema culminazione del percorso spirituale in questa stessa vita. Dimorò avendo raggiunto con la propria conoscenza diretta l’obiettivo per cui i giovani giustamente lasciano la vita di casa per quella mendicante.

“Khīṇā jāti, vusitaṁ brahmacariyaṁ, kataṁ karaṇīyaṁ, nāparaṁ itthattāyā”ti abbhaññāsi. Comprese: “La nascita è terminata, il percorso spirituale è stato completato, ciò che c’era da fare è stato fatto, non ci sarà più nulla di questo”.

Aññataro kho panāyasmā bhāradvājo arahataṁ ahosīti. E il Venerabile Bhāradvāja divenne uno dei perfetti.

Vatthasuttaṁ niṭṭhitaṁ sattamaṁ.
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